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FONDAZIONE CARLO PERINI
VIA ALDINI, 72 - 20157 Milano (MI)
Telefono: +39.0238235172
info@fondazioneperini.org
Fondazione Carlo Perini
PANORAMICA
L’attività della Fondazione, in ormai 60 anni di vita, testimonia l’impegno assunto dai suoi fondatori. Sono state realizzate oltre 2.800 manifestazioni i cui temi d’interesse scientifico, politico, economico, storico, letterario, artistico, religioso, cinematografico, teatrale e sociale hanno attirato l’attenzione di oltre settecentomila presenze di pubblico che, con partecipazione appassionata, ha contribuito ad affermare e a sviluppare l’iniziativa. Particolare significato hanno assunto le pubblicazioni, i quaderni di studio e di ricerca, frutto di un’autentica cultura di base, poiché valorizzano il ricco patrimonio d’idee, di esperienze e di proposte degli animatori culturali e degli operatori sociali, che vivono e lavorano nelle città di Milano e in Lombardia fra emarginazione e silenzio. Sono state, infatti, realizzate oltre 80 pubblicazioni di studi e ricerche che rappresentano un ricco patrimonio librario per gli studiosi delle periferie urbane, delle aree metropolitane e, soprattutto, del territorio regionale, nazionale e, recentemente europeo con itinerari e percorsi. La biblioteca popolare a carattere specializzato e l’archivio storico completano i diversi settori d’impegno culturale.
Chi è CARLO PERINI?
La denominazione fu indicata a memoria del defunto sen. Carlo Perini nato a Carpiano il 2 marzo 1898 e morto il 3 marzo del 1952, ma abitante della zona, precisamente nel quartiere della Cagnola-Certosa che sorge all'estrema periferia nord ovest di Milano, ove, geograficamente, è collocato il nostro sodalizio. Carlo Perini fu un cattolico democratico della prima ora ed aderì alla Resistenza contro il fascismo assieme ad altri cattolici democratici quali: Piero Malvestiti, Luigi Meda, Filippo Meda, Enrico Mattei, Giovanni Marcora ed altri. Il sen. Carlo Perini, proveniente dalla migliore tradizione di una famiglia cattolica, fu presidente dell'Azione Cattolica di Milano, fu eletto Segretario Provinciale della DC nel periodo di De Gasperi e fu eletto senatore della Repubblica Italiana. Morì nel lontano 1952, mentre si trovava Roma in seduta nell'aula di Palazzo Madama al Senato. I grandi valori e gli ideali della società politica e della società politica lombarda furono sempre testimoniati sia dal mondo cattolico milanese, sia dal mondo della sinistra storica, sia dal mondo liberale e democratico che, all'epoca, rappresentavano le migliori tradizioni di libertà e di democrazia.
INTRODUZIONE DELLA FONDAZIONE CARLO PERINI
All'estrema periferia nord di Milano, dove accanto al proletariato milanese si sono affiancate folle di immigranti provenienti dal Mezzogiorno d'Italia e dal profondo Veneto in cerca di lavoro e di una casa, nel 1962, un gruppo di giovani e meno giovani decide di dar vita ad un nuovo circolo culturale denominato “Carlo Perini”, trasformatisi, dal 2003, in Fondazione. Nessuno, all'epoca, avrebbe scommesso un soldo sulla sua capacità di sopravvivenza, tuttavia, ispirato alla maggiore apertura ideologica e a una forte libertà d'iniziativa tra i ceti popolari ed emarginati, nasce nel dicembre del 1962, il Circolo culturale Carlo Perini con sede sino al 2006 nel vecchio Centro Sociale (ora restaurato) di Val Trompia 45/A.
Attualmente l'ex Circolo, ormai Fondazione, continua ad essere, a giusto titolo, un'istituzione culturale storica della città di Milano e un punto di riferimento importante per il decentramento di una cultura di qualità o di eccellenza.
Le sue origini sono di fatto emblematiche: non nasce con un editto del principe, o per iniziativa di qualche consorteria d'affari, o in un salotto della borghesia, o in un club di studi politici, bensì da una iniziativa di base da parte di un gruppo di cittadini di Quarto Oggiaro - Vialba, e proprio ai problemi sociali e culturali più vivi, attuali e laceranti ha dedicato i suoi quasi 60 anni di vita.
Cattolici e laici si ritrovarono, insieme, a costruire uno dei più importanti punti di riferimento del dibattito culturale "aperto a tutte le componenti ideologiche” della città di Milano e della Lombardia, in una prospettiva storica che richiedeva una dimensione ecumenica e pluralista per affrontare il dibattito, il dialogo, il confronto, la capacità di ascolto, la partecipazione della gente comune sui grandi temi della società contemporanea, in un periodo storico in cui le contrapposizioni ideologiche erano roventi.
Grazie a queste benemerite connotazioni e al clima di tolleranza e di pace che si respirava, nel 1962, con il Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto dal compianto Papa Giovanni XXIII, il Circolo riuscì a raccogliere attorno a sé esponenti del mondo culturale e politico cittadino per costruire una comune e singolare esperienza di qualificato decentramento culturale, in una prospettiva di riforma delle autonomie locali a partire dalle lotte per il decentramento amministrativo, a quelle per la riforma istituzionale dello Stato con la realizzazione delle Regioni a statuto ordinario.
Molti intellettuali, di ogni provenienza ideologica, aderirono e continuano ad aderire all'iniziativa dell'attuale Fondazione Carlo Perini che si propone, tuttora, di favorire, nel consolidamento degli ideali democratici e repubblicani scaturiti dalla Costituzione italiana incontri e dibattiti, convegni e concorsi, mostre fotografiche e spettacoli cinematografici, studi e ricerche sul territorio coinvolgendo uomini di cultura di ogni ideologia e abitanti della periferia urbana e della società civile milanese, lombarda, e nazionale avvicinando un sempre maggiore numero di cittadini ai temi culturali, politici e sociali di più largo interesse che di pregnante attualità sull'emergere dei problemi locali, nazionali e internazionali.
La Fondazione Carlo Perini, infine, si pone da anni interrogativi sul confronto tra culture e civiltà diverse. Nel prossimo futuro occorre evitare il rischio di uno scenario imperniato sullo scontro tra civiltà, ma occorre compiere uno sforzo tenace per rendere possibile il dialogo e l'interazione fra la nuova società multiculturale e multietnica per favorire nuovi processi d'integrazione sociale.