7 – Il gioco d’azzardo
Il commercio delle armi
Fiorente e facile è diventato il commercio delle armi, per una “giustizia fai da te” senza porre limiti alla legittima difesa, quando le irruzioni di ladri, magari di notte, avvengono in casa.
Fucili, pistole, revolver, silenziatori, mitra, munizioni di vario calibro, esplosivi a basso prezzo, sono venduti di nascosto da parte di bande delinquenziali composte, soprattutto, da slavi e serbi.
Le armi uccidono più del terrorismo!
Per anni Milano ha avuto la moda delle “penne a pistola”, una penna biro che si poteva nascondere nei taschini della giacca o della camicia. Oggi, Polizia e Carabinieri sequestrano armi anche in prossimità dei poligoni di tiro (come avvenuto a quello di Rho), dove si piazzavano illegalmente per atti criminali o per difesa personale dagli acquirenti.
Decenni fa si trattava di acquisto d’armi, spesso tubi di metallo in grado di esplodere in faccia, caricati a cartucce da caccia calibro 12.
Un bastone da passeggio si può trasformare in fucile!
Oggi siamo di fronte alla vendita clandestina di una enorme santabarbara, un vasto e pericoloso mercato nero di armi vendute illegalmente a clienti che non hanno identità.
Non si sa se siamo di fronte al proliferare di agenzie di servizi aperte al mercato delle armi di migliaia di pezzi sottratti e rivenduti per alimentare la malavita organizzata e per soddisfare il desiderio di sicurezza, che spinge molti cittadini ad armarsi, senza regolare denuncia del porto d’armi.
Sarebbe utile che si facessero filoni investigativi in tale direzione, prima che abbia a trionfare la cultura dell’autodifesa con l’uso improprio delle armi o, peggio, finiscano in derive criminali nelle mani di balordi in previsioni di rapine e assalti ai portavalori e altri atti violenti.
Rimane la triste realtà, che tale disponibilità di armi in circolazione, aggrava i problemi di sicurezza e di vivibilità nei nostri quartieri, ove possono nascere i giustizieri pazzi, che regolamentano i conti con l’uso delle armi, come succede al “far west terroristico” in America.
Oggi l’acquisto di armi sta diventando una mania di autodifesa da non sottovalutare e la maggioranza degli acquirenti non sente il bisogno di dichiararle alle autorità.
Emerge la cultura di garantirsi la sicurezza e di riempire le case d’armi da fuoco e usarle per legittima difesa personale.
La legge oggi commisura la reazione alla minaccia, che mette a rischio l’incolumità e pone limiti all’eccesso di legittima difesa.
I morti per arma da fuoco aumentano a causa di errori di valutazione e si può uccidere, spesso, anche per sbaglio.
Illudersi di essere al sicuro con una pistola in casa è pericoloso per sé e gli altri.
La società, per difendersi, deve avere buona politica, buona polizia, leggi chiare e pene certe!
La recente inchiesta e le denunce della polizia sul poligono di Rho, con il sequestro di esplosivi e armi, dimostra che lo smercio è fiorente anche nei quartieri della periferia milanese.
E’ veramente difficile individuare l’intera catena dello smercio nascosto e degli acquirenti, che non sono appassionati per servirsene per puro divertimento.
Nel 2017, il Ministero dell’Interno ha certificato che le licenze rilasciate per la detenzione di armi, in Milano e la Lombardia, sono aumentate del 7% cresce il numero delle licenze.
I permessi di detenzioni di armi, in Lombardia, sono in totale 176.491, dei quali la provincia di Brescia detiene il massimo con 50.266 porto d’armi, ma il tasso più alto di licenze in relazione alla popolazione se lo aggiudica la provincia di Lodi (cinque porto d’armi ogni cento abitanti). Le province di Milano e Monza Brianza ne 34.871.266 ne detengono le province di Milano.
A livello nazionale le licenze scendono, ma nelle città metropolitane aumentano per motivi di sicurezza, anche se la sola Questura di Milano è passata da 271 dinieghi del 2015 a 606 nel 2016 e ha superato mille nel biennio 2017/ 2018.
Il nodo della legittima difesa ha rimesso il dibattito tra detenzione di arma e difesa del domicilio dai ladri che vi entrano favorisce la circolazione di armi.
Basta passare un’ora in un’armeria per capire il flusso di clienti che acquistano munizioni o portano un’arma a riparare non tanto per uso sportivo o di caccia. Il bilancio delle industrie di armi da fuoco non conosce crisi e sono in crescita.
In Italia, uno dei paesi europei a più basso tasso di armi legalmente detenute, sono 4 milioni le famiglie che ne hanno una, ma tale dato risale a 10 anni fa e non è stato ancora fatto l’aggiornamento al 2020.
È fuori controllo il mercato delle armi tra privati e riuscire a controllare e tracciare le vendite è praticamente impossibile. Esistono porto d’armi falsi e gli armieri, anche quando se ne accorgono o fingono di non accorgersi, procedono alla vendita delle munizioni.
Il dibattito politico sulla legittima difesa è destinato ad aumentare il commercio delle armi.